VINCENZO BARBERIO
Via Marinella, No 7 - 8
NAPOLI
I Barberio giā attivi dagli inizi del '700 , raggiunsero nella metā del secolo alti livelli di qualificazione specialmente nella esecuzione delle pavimentazioni di grande disegno, il mercato siciliano negli ultimi decenni del '700 verrā letteralmente conquistato dai Barberio. Le Fabbriche Barberio ebbero modo di collaborare specialmente con la manifattura Attanasio . Giuseppe Barberio č attivo dal 1725, dopo di lui Antonio Barberio dal 1755, Cristofaro Barberio (figlio di Giuseppe) dal 1752, Gennaro Barberio dal 1758, Donato Barberio intorno al 1760 e infine Gaetano Barberio dal 1791.
Tratto da: “L’ARTE SOTTO I PIEDI” di Carlo Dell’Aquila – Edizioni del Grifo – Lecce 2000.
"BARBERIO" in bollo ovale [Colonnesi 1986, foto p. 131].
Capostipite della famiglia di maiolicari è ritenuto Giuseppe che si sposò nel 1714; nel `700 i Barberio assunsero una certa notorietà con Cristofaro considerato tra i più bravi e prolifici maiolicari napoletani lavorando su commissione di noti architetti. Nell'Ottocento si dà particolare impulso alla fabbricazione di pavimenti e troviamo notizie di polizze di paga-mento a vari membri della famiglia: Gaetano (1804), Francesco (1806), Michele (1810, 1811), e specialmente Mattia (1811-1815). I Barberio avevano la loro fabbrica al Ponte della Maddalena fino al primo quarto dell'800, quando si trasferirono in via Marinella n. 40, passata poi a Salvatore delle Donne; successivamente attorno al 1877 la fabbrica si spostò sulla stessa via ai nn. 7-8, a fianco a quella dei Giustiniani ai nn. 4-5 e di Camillo Stingo, il quale ultimo infine incorporò la fabbrica assumendo Carmine e Giuseppe Barberio. I figli di quest'ultimo lavorarono per gli Stingo fino al 1935
[Colonnesi 1986, pp. 18-19; Donatone 1998, pp. 93-98, 124].
D. Colonnesi, I Barberio. Una dinastia di riggiolari, Napoli 1986.